Raccolta acqua piovana fai da te – parte 2
Dopo la prima puntata dove racconto l’inizio dei lavori per realizzare una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, è arrivato il momento di continuare il viaggio.
In questo articolo mi concentro sui collegamenti idraulici, che permetteranno all’impianto nella sua completezza di funzionare.
Raccolta acqua piovana: collegamenti idraulici della cisterna
Una cisterna solitamente ha un ingresso, da dove arriva l’acqua da immagazzinare, un punto dove viene prelevata l’acqua per poterla utilizzare, e un’uscita chiamata troppo pieno. Quest’ultima serve a impedire che il livello dell’acqua all’interno della cisterna superi un livello di sicurezza.
Nel mio caso la cisterna ha un solo ingresso, e il troppo pieno viene gestito all’esterno. Purtroppo sono stato costretto a gestire il lavoro in questo modo.
Nel pozzetto si notano gli arrivi dei pluviali del tetto, che portano l’acqua piovana dai canali intorno al tetto verso la cisterna. I vari pluviali confluiscono in un unico tubo. Il secondo tubo che entra nel pozzetto è quello che gestisce il troppo pieno, da dove defluisce l’acqua in eccesso verso lo scarico fognario. E’ proprio dal tetto che arriva la quantità maggiore di pioggia per la raccolta acqua piovana.
Il tubo di ingresso è stato chiuso in modo accurato con cemento apposito resistente all’umidità.
Parte idraulica per il flusso dell'acqua dal pozzo al giardino
Una volta terminati i lavori per portare l’acqua piovana dentro la cisterna, bisogna realizzare la parte di impianto per utilizzare l’acqua immagazzinata.
L’impianto utilizza una pompa esterna con autoclave, che tramite un tubo che va nel fondo della cisterna preleva l’acqua e la trasporta fuori.
Le due valvole a sfera hanno lo scopo di fa circolare nel circuito di irrigazione l’acqua proveniente dalla cisterna oppure dalla rete idrica (nel caso in cui la cisterna fosse vuota). Bisogna sempre prevedere un piano b in caso di situazioni sfavorevoli, ma possibili.
L'impianto di irrigazione per la raccolta acqua piovana
Dalle derivazioni principali che abbiamo visto nella sezione precedente, partono delle linee che vanno a servire gli irrigatori del giardino e dei punti per il prelievo dell’acqua tramite rubinetto, per poter innaffiare a mano.
Gli irrigatori che ho installato sono quelli del tipo pop-up, ovvero con la pressione dell’acqua si alzano e irrigano il prato con un getto regolabile, sia in larghezza che in profondità. Quando viene chiuso il circuito la pressione si abbassa, e questo provoca la discesa degli irrigatori, che tornano nella posizione di riposo.
Il punto prelievo dell’acqua tramite rubinetto lo uso per innaffiare l’orto e il prato a mano, con l’uso di una canna. Ho utilizzato innesti acquastop per rendere il lavoro più pratico possibile.
E’ buona norma proteggere i tubi dell’acqua che corrono sotto terra, soprattutto quelli che per un motivo o per un altro sono più vicini alla superficie del suolo. Ho messo del cemento nei punti più critici, per evitare rotture involontarie dei tubi facendo dei piccoli lavori nella terra.
Con queste due guide ho cercato di farti vedere che è possibile realizzare un pozzo per immagazzinare l’acqua piovana fai da te! L’acqua raccolta si può usare per innaffiare il prato e l’orto, razionalizzando così l’uso di questa preziosa risorsa.
Successivamente ho montato anche un’elettrovalvola così da poter comandare gli irrigatori in modo semplice e funzionale.